
Il Sommelier Astemio: un'esperienza umana
Leggendo il titolo di questo articolo forse avrete pensato a un errore ma così non è; il Sommelier Astemio è un percorso didattico dedicato a ragazzi con bisogni educativi speciali. Nato ufficialmente con il primo corso di formazione organizzato a Bari nel marzo 2022, presso il Grande Albergo delle Nazioni di Bari, è frutto della tenacia del delegato barese, Raffaele Massa, e del lavoro dell’Associazione Italiana Sommelier Puglia e l’Associazione Sommelier Romagna gli è andata subito a ruota. Quello che segue è il racconto di questa esperienza e questo articolo è stato scritto grazie al prezioso aiuto da tutti i partecipanti al corso che hanno raccolto idee, sentimenti, emozioni e pensieri. Ma andiamo con ordine.
Un Paradosso che Diventa Rivelazione
“Era l’estate del 2024 quando per la prima volta sentiì parlare del ‘Sommelier Astemio'” – sono le parole di Francesco, uno degli assistenti – “Il primo pensiero fu istintivo: “che paradosso è questo?” Eppure, come spesso accade, la curiosità ebbe la meglio sul preconcetto. Bastarono pochi minuti di presentazione da parte dei colleghi di AIS Bari per comprendere che non si trattava solo di insegnare le “abilità da Sommelier” a persone con bisogni educativi speciali, ma di qualcosa di molto più profondo: usare la cultura del vino come strumento di inclusività, facilitando l’inserimento nel mondo del lavoro e nella società.
Il Primo Giorno: Quando Cadono le Barriere
Nel gruppo docenti e assistenti non tutti avevano le stesse aspettative, e non sono mancate le paure, le incertezze, il timore di una malriuscita. Qualcuno era piuttosto scettico all’inizio, convinto che “dopo poche lezioni si sarebbero persi i ragazzi per strada”. Ma la realtà si è rivelata completamente diversa. I ragazzi si sono presentati sempre puntuali, presenti e solari. Il “primo giorno di scuola” – quello delle presentazioni, delle strette di mano, degli abbracci sinceri, dei sorrisi, della consegna del materiale didattico – ha dipanato tutti i dubbi e acceso quella carica emotiva che ci ha accompagnato in tutte le lezioni successive.
Quando gli Studenti Diventano Maestri
“Timorosa alla prima lezione di non riuscire a trovare il giusto approccio”, racconta una delle docenti, “hanno saputo sciogliere ogni paura con i loro sguardi attenti, con le loro domande, con la loro voglia di sapere.” La passione e la voglia di imparare, di mettersi in gioco, fu qualcosa di coinvolgente che lasciò il segno in tutti i partecipanti. Questi ragazzi insegnarono che si può andare oltre i propri limiti – limiti che spesso esistono negli occhi di chi guarda, non in chi viene guardato. Insegnarono a godere dei piccoli progressi: riuscire ad aprire una bottiglia di vino, imparare cos’è una barbatella, fare l’analisi olfattiva di un passito. Momenti che potevano sembrare banali, ma che invece rappresentavano conquiste preziose.

La Didattica dell’Inclusione
Le lezioni spaziavano dalla viticoltura all’enologia, dalle caratteristiche visive e olfattive dei vini alle tecniche di servizio, fino agli abbinamenti cibo-vino. La sfida più grande era rendere semplici e comprensibili i concetti più tecnici. Con l’ausilio di illustrazioni, fumetti e didascalie idonee, gli insegnanti trasformarono argomenti complessi in momenti di scoperta condivisa, garantendo un ottimo livello di attenzione e interazione in aula. Il corso volò in un lampo, perché il tempo piacevole e spensierato era dalla loro parte. Ma furono proprio i piccoli aneddoti a rendere indimenticabile l’esperienza: per ricordare il nome della Magnum, si era detto che era come il gelato, ma quando si chiese “ma…ma…”, loro risposero in coro “Maxibon!”. E quando si spiegò la barbatella come qualcosa legato alla barba, loro aggiunsero spontaneamente “con la Nutella!”.
I Veri Maestri
Cosa rimane davvero di questa esperienza? La spontaneità e l’umiltà dei ragazzi, il loro interesse genuino, la loro volontà di fare bene, la loro disponibilità, il loro altruismo, il loro fare squadra e, soprattutto, il loro sorriso. Qualità che sembrerebbero banali, ma che basterebbero da sole per rendere il mondo migliore. “La luce di un gruppo di ragazzi diventa non solo la tua ma di tutti coloro che li circondano”, riflette una delle docenti. “Il vero applauso va a loro, ai nostri ragazzi che con il loro entusiasmo, forza, passione e abbracci ci hanno donato una preziosa e indimenticabile esperienza di vita.” La consegna dei diplomi presso la cantina Zavalloni di Cesena, che avevano visitato durante il corso, fu il momento culminante. Davanti ai loro familiari, si vedeva la commozione nei loro occhi, e forse ancora di più in quelli di chi aveva avuto il privilegio di accompagnarli in questo percorso.
Un Insegnamento Reciproco
Questi ragazzi hanno insegnato che l’inclusione non è un atto di carità, ma un arricchimento reciproco. Hanno dimostrato che il valore di una persona non si misura dalle sue apparenti limitazioni, ma dalla sua capacità di trasmettere gioia, passione e autenticità. Come recita la copertina del loro libro di studio: “Io Valgo”. E sì, loro valgono molto di più di tutto ciò che si è riusciti a insegnare loro. Hanno anche insegnato che le regole dell’abbinamento possono essere infrante con saggezza: “Con la grigliata ci sta bene il vino rosso”, ha sentenziato Andrea, uno dei corsisti, dimostrando che a volte la pratica supera la teoria, e che l’importante è condividere il piacere del buon cibo e del buon vino.
Verso il Futuro
L’auspicio è che questo percorso didattico possa diventare permanente e coinvolgere tutte le Delegazioni AIS, da Nord a Sud dell’Italia, valorizzando le capacità individuali di ogni partecipante e offrendogli l’opportunità di avere un ruolo attivo nella società. Un ringraziamento speciale va ai genitori che hanno affidato i loro figli con ottimismo e fiducia, credendo nel progetto. Senza di loro, questa realtà non sarebbe mai stata possibile. “Ci sono esperienze nella vita che possiedono la forza e il dono di scuoterti, di lasciare un segno”, conclude una delle assistenti al corso. Il Progetto del Sommelier Astemio è esattamente questo: un’esperienza che trasforma chi insegna quanto chi apprende, dimostrando che quando si abbattono le barriere, tutti ne escono arricchiti. I ragazzi mancano già, ma ci saranno ancora tante bottiglie di vino da stappare, servire e raccontare insieme. Perché questo è solo l’inizio di un percorso che ha dimostrato quanto sia potente il vino quando diventa ponte tra le persone, strumento di inclusione e veicolo di umanità.
“Grazie di cuore” – è questo il sentimento unanime di chi ha avuto il privilegio di vivere questa esperienza, consapevole di aver ricevuto molto di più di quanto sia riuscito a dare.
La Cerimonia di Consegna
La consegna di un attestato è il momento culminante di un percorso formativo e di studio. Il 18 maggio 2025, presso l’azienda Zavalloni Vini di Cesena, l’Associazione Italiana Sommelier ha consegnato gli attestati ai ragazzi del Corso Sommelier Astemio. La cerimonia è stata presidiata dal Presidente Nazionale Sandro Camilli, da Raffaele Massa, ideatore del progetto pilota, e dal Presidente Regionale Adolfo Treggiari, in un momento di grande emozione e orgoglio per tutti i partecipanti.
Credo che tutti noi dobbiamo un GRAZIE enorme ai volontari che si sono impegnati senza risparmiarsi nel portare a termine il progetto. Eccoli in ordine sparso.
Angela Casadei, Adolfo Treggiari, Francesco Carrai, Francesco Labarile, Graziella Moscatelli, Ivana Berti, Marco Mancini, Paola Ceccarelli, Roberta Basile, Enzo Tardino, Valeria Buldrini, Cinzia Maccagnan, Flavio Carlini
