Porte aperte a “Costa Archi”. La Menzione geografica aggiuntiva de “la Serra” vedrà un testimone d’eccezione presentarsi all’interno di una serata promossa da AIS Romagna delegazione di Faenza nella sala Wine Tasting presso la sede centrale a Cesena dell’Associazione. La cantina di Castel Bolognese, fresca dei suoi primi “Tre bicchieri” da parte del Gambero Rosso ottenuti con il suo prodotto forse più identitario “Il Beneficio 2017” un Romagna Doc Sangiovese “Serra” Riserva, sarà presente per parlare della propria filosofia e della sua stilistica fatta di autenticità, metodica e rigorosità nel rispetto del prodotto della “sua” terra e del “suo” lavoro.

Nella serata uno degli interpreti più stoici, puristi, anticonformisti della vitivinicoltura self made romagnola, si metterà in gioco portando all’attenzione dei sommelier e appassionati alcuni dei suoi cardini enoici di riferimento. Attore di una rappresentazione vitivinicola che da sempre non scende a compromessi con mode e tendenze del palato, ma porta avanti una propria linguistica fatta di territorio, autenticità, artigianalità e rispetto.
L’incontro e la presentazione dell’azienda “Costa Archi” sarà condotta, per quanto possibile, dai giornalisti Riccardo Isola e Giovanni Solaroli. I vini saranno presentati dai sommelier di AIS Faenza.

I vini

La serata con Costa Archi ci sarà il 3 dicembre e per l’occasione saranno in degustazione oltre alla punta di diamante rappresentata da “Il Beneficio” 2017, un Romagna Doc Sangiovese “Serra” 2017 Riserva da uve Sangiovese 100%, “L’Assiolo” 2018 Romagna Doc Sangiovese “Serra” da Sangiovese 100% , il “Monte Brullo” 2016 un Romagna Doc Sangiovese “Serra” Riserva da Sangiovese 100%, il “Gs” 2015 un Ravenna Igt Sangiovese, “Le Barrosche” 2020 Ravenna Igt Bianco da uve Montù 100%, il “Rio Fantina” 2019 un Ravenna Igt Bianco da uve Trebbiano 100%. Non mancherà poi qualche vecchia chicca della riserva storica di Succi.

L’Azienda

La storia dell’azienda comincia nei primi anni ’60 quando il nonno Gian Battista Costa decide di piantare le vigne sui terreni della moglie, Gabriella Archi, puntando sull’allora vitigno principe della Romagna: l’Albana. Nel 1995 il giovane Gabriele Succi, nipote dei Costa-Archi, fresco laureato in scienze agrarie, inizia a occuparsi in prima persona dell’azienda. Lo fa puntando sulle uve rosse e in particolare sul Sangiovese, del quale oggi sono presenti ben 13 cloni che vengono utilizzati diversamente secondo la destinazione del vino. Attualmente, oltre al Sangiovese, i vitigni più importanti destinati alla produzione sono il Trebbiano, il Merlot e il Bianchino Faentino (Montù). Dopo varie prove di microvinificazione in proprio la vera e propria vinficazione e a commercializzare a firma “Costa Archi” parte nel 2003. A tutt’oggi l’azienda si estende su di un corpo unico su 11 ettari interamente investiti a vigneto: il nome del podere è “il Beneficio”, in località Serra di Castel Bolognese, dove i terreni sono caratterizzati da argille rosse evolute o da altre argille più gialle ricche di depositi calcarei (i cosiddetti “cervelli di gatto”). Tutte le uve destinate alla vinificazione sono raccolte a mano, l’intera azienda è coltivata nel rispetto della natura seguendo i disciplinari di lotta integrata.

Informazioni utili

Pagamento in contanti la sera dell’evento. Posti disponibili 40/45. I soci devono portarsi la valigetta con i calici. L’ingresso sarà in accordo con le vigenti norme in materia di contrasto al Covid-19. Prenotazione obbligatoria e impegnativa.

– Riccardo Isola, addetto stampa Ais Romagna delegazione di Faenza